il LIFE E BUSINESS COACH: chi è e di cosa si occupa
Preferisci saperlo guardando questo video di 10 minuti o leggendo di seguito il suo profilo?
Perché ci si rivolge a un Coach?
Tipicamente perché si ha un blocco operativo, ovvero non si riesce a raggiungere un obiettivo che ci si è prefissati, come avere una relazione costruttiva con un collaboratore, un collega, un familiare o portare a termine un progetto, oppure decisionale, quando non è chiaro quale sia la scelta da farsi in ambito lavorativo o personale.
Che tipo di aiuto offre?
Molto orientato all’azione: il Coach, a differenza dello psicoterapeuta, non cura patologie, non analizza nel dettaglio le radici psicologiche dei comportamenti; il suo focus è aiutare il Coachee (il cliente) a trovare una risposta o una strada per risolvere una situazione di difficoltà.
L’intervento di Coaching pone al centro una crescita autonoma e responsabile dell’individuo, che si allena a mettere a fuoco i pensieri, a prendere consapevolezza delle proprie risorse edelle convinzioni che lo ostacolano nel riuscire, e a usare strumenti concreti per ottenere ciò che desidera (per esempio delle buone domande come guida per prendere una decisione o degli esercizi pratici per gestire le emozioni).
Cosa significa Coach?
Il termine nasce in ambito sportivo e significa “allenatore”, con la differenza che il Coaching di cui parliamo è una palestra per migliorare le abilità mentali e comportamentali.
Come avviene nello sport, si prende consapevolezza di ciò che ci limita nella relazione familiare o lavorativa o nel raggiungimento di un obiettivo e si acquisiscono modalità vincenti.
Cos’è il Life Coaching?
È un aiuto per migliorare le proprie relazioni interpersonali nella vita privata o la relazione con se stessi, ad esempio accrescendo la fiducia e la stima di sé.
Ed il Business Coaching?
È un aiuto per migliorare l’efficacia personale nel lavoro. Può avere come oggetto il rapporto capo-collaboratore, le relazioni all’interno del team o quella con il cliente finale (comprensione delle esigenze, gestione delle obiezioni, proposta personalizzata), oppure la capacità di mantenere benessere e lucidità in situazioni di stress.
Può essere one-to-one o può essere rivolto a un gruppo, può svolgersi in aula o attraverso un affiancamento sul campo (nel negozio, nel Centro).
È una professione nuova, non è vero?
La figura del Coach è molto attuale: in un mondo che cambia sempre più velocemente è necessario che le persone siamo capaci di modificare i propri schemi mentali e comportamentali; in un mondo connesso è necessario che siano flessibili e abili nel comunicare; in un mondo in cui molti lavori saranno affidati a macchine, sopravviveranno professioni che richiedano doti umane di empatia e creatività, come quella del Coach.
Come si diventa Coach?
Facendo uno specifico percorso formativo che si conclude con un esame, al cui superamento si consegue una Certificazione.
È bene sempre affidarsi ad un Coach certificato. Personalmente ho seguito un percorso formativo di Programmazione Neurolinguistica, sia nella sua versione classica, più focalizzata sull’attivazione di processi mentali efficaci, tenuto da un’insegnante francese (Michelle Noel), sia nella sua versione New Code, che mira invece ad attivare risorse inconsce, attraverso corsi tenuti direttamente da uno dei due fondatori della PNL, John Grinder, con cui ho fatto l’esame e che mi ha certificato come Coach.
Si diventa Coach anche attraverso l’esperienza: questi 15 anni di attività mi hanno arricchito moltissimo e al Coaching ho affiancato altri strumenti per poter rispondere in maniera sempre più puntuale e personalizzata alle esigenze e richieste di ciascuno. Puoi leggere le testimonianze di alcuni miei clienti qui
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